La galleria Lia Rumma di Milano è lieta di annunciare la mostra personale di William Kentridge in contemporanea con gli eventi del Teatro alla Scala (Il Flauto Magico), di Palazzo Reale (WILLIAM KENTRIDGE & MILANO. Arte, musica, teatro), della Triennale (What Will Come, has Already Come) e del Teatro Verdi (Woyzeck on the Highveld).

La mostra sarà inaugurata il giorno 19 marzo 2011 alle ore 11.00 con la performance dell’artista “I am not me the horse is not mine”, che si terrà al piano terra, nello spazio principale totalmente oscurato, adibito a teatro, e durerà circa quaranta minuti. Al termine di questo straordinario evento dal vivo lo spazio sarà riallestito per ospitare l’omonima installazione di 8 proiezioni video. Il titolo di questo lavoro deriva da un’espressione contadina russa utilizzata per negare la colpa, ed usata da Bukharin, il fedele luogotenente di Lenin, in una seduta del Comitato centrale del 1937, nel tentativo di sottrarsi alla “purga” staliniana, e infine, alla morte. Sia la conferenza/performance che l'installazione video sono ispirati al racconto di Gogol “Il naso”, trasposto poi in opera nel 1930 da Dimitri Shostakovich, nel clima della repressione staliniana.

Nella performance Kentridge esplora gli antecedenti letterari del racconto e gioca a mettere d’accordo il suo sé, diviso tra il suo corpo fisico, le sue ombre e la continua entrata in scena di altri William Kentridge in forma di proiezione. Anche gli 8 film sono parte del grande progetto che ha visto l’artista autore delle scene e regista al Metropolitan Opera di New York nel marzo 2010 dell’opera “The Nose”, fra breve di nuovo in scena al prossimo festival di Aix en Provence, in luglio 2011.

La mostra prosegue al primo piano con l’epopea del “Naso” come eroe equestre, e del suo antieroico e donchisciottesco cavallo, tradotta nei più tradizionali mezzi espressivi dell'arazzo e della scultura in bronzo. Monumentali arazzi, insieme a piccole sculture in bronzo interagiscono sugli stessi temi alternandosi e agendo come sulla scena di un teatro. Completa l'installazione al piano, disposta sulla grande terrazza esterna alla galleria, una grande scultura in acciaio dedicata alle donne sudafricane che trasportano al tramonto la brace ardente in contenitori posti sulla testa. “Firewalker” è il prototipo in scala ridotta (3 m) di una imponente scultura pubblica realizzata a Johannesburg nel 2009.

Al secondo piano della galleria sono in mostra grandi e piccoli disegni che rappresentano campi di olivi, piante tipiche del nostro Mediterraneo, figure mitologiche o completamente reinventate dall'artista, acquarelli a cui si ispirano i nuovi e inediti mosaici, recente esperienza artistica di Kentridge dopo le sue numerose visite a Napoli e Pompei. Sono esposti, inoltre, meravigliosi disegni a carboncino di cineprese e dell’artista che si autorappresenta come uno scriba. Queste immagini, derivate dall'incursione nell'antichità egizia originata dagli studi per le scene del Flauto Magico, e poi dal recente lavoro al Louvre "Carnet d'Egypte", propone l'associazione tra l'attività di registrazione-documentazione attraverso la scrittura e il disegno e lo strumento di registrazione meccanica della realtà usato da Kentridge come uno straordinario medium artistico. Infine, un riferimento all’ultimo progetto “Refusal of Time” un work in progress per la prossima edizione di “Documenta 13”, che si terrà a Kassel a giugno 2012, a cui l’artista è stato invitato.

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