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ALFREDO JAAR | Solo show | The End of the World | Le Patinoire Royale Bach, Bruxelles

ALFREDO JAAR | Solo show | The End of the World | Le Patinoire Royale Bach, Bruxelles

The End of the World, la prima mostra dell’artista cileno Alfredo Jaar presso Le Patinoire Royale Bach, si concentra sulle industrie estrattive e sulle catene di approvvigionamento globali dei minerali critici — le risorse naturali necessarie per gli strumenti e le tecnologie essenziali alla nostra vita quotidiana, dai telefoni ai computer fino alle auto elettriche. La mostra ruota attorno a un’unica opera, The End of the World (2023-2024), composta da dieci dei minerali più preziosi al mondo: cobalto, terre rare, rame, stagno, nichel, litio, manganese, coltan, germanio e platino. Mentre guerre per le risorse incombono in tutto il pianeta — dalla devastazione causata dall’estrazione del litio nel deserto di Atacama, in Cile, terra natale dell’artista, fino all’esplicito imperialismo delle minacce dell’ex presidente statunitense Trump di annettere la Groenlandia e alle trattative pubbliche sull’accesso alle risorse naturali dell’Ucraina — The End of the World porta a Bruxelles, capitale d’Europa, la capacità dell’artista di farci sentire l’ingiustizia del mondo.

  • Le Patinoire Royale Bach, Brussels
  • 4 settembre – 23 dicembre 2025
WILLIAM KENTRIDGE | Performance | Oh to Believe in Another World | MITO Festival, Milano

WILLIAM KENTRIDGE | Performance | Oh to Believe in Another World | MITO Festival, Milano

Siamo lieti di annunciare che il 10 settembre 2025, presso il Teatro dal Verme di Milano, si terrà un evento del MITO SettembreMusica: la Sinfonia n. 10 in mi minore op. 93 di Dmitrij Shostakovich, accompagnata dalla proiezione del film “Oh to Believe in Another World” di William Kentridge. L’esecuzione sarà affidata alla Luzerner Sinfonieorchester, diretta da Michael Sanderling. Un’occasione unica per vivere il dialogo tra la potenza della musica sinfonica e l’immaginario evocativo di Kentridge.

  • Teatro Dal Verme
  • 10 settembre 2025
WILLIAM KENTRIDGE | Group show | Folding The Sea Into Dresses That Dissolve Like Salt | Perasma Project | Leros, Grecia

WILLIAM KENTRIDGE | Group show | Folding The Sea Into Dresses That Dissolve Like Salt | Perasma Project | Leros, Grecia

La mostra “Folding The Sea Into Dresses That Dissolve Like Salt” esplora il ritmo della convivenza: la ricerca della libertà pur restando connessi, il contatto che trascende i confini. Il significato non è ancorato a mete fisse, ma emerge attraverso relazioni, movimenti e un battito condiviso. Ispirata alla metafora del compasso in A Valediction: Forbidding Mourning di John Donne, la mostra descrive un movimento che si espande verso l’esterno mentre un piede resta saldamente piantato a terra. Nella poesia di Donne, il compasso simboleggia due amanti uniti nonostante la distanza fisica; qui, in modo analogo, rappresenta un lato radicato mentre l’altro esplora il mondo. Si tratta di un’esperienza che non cerca direzione, ma ritmo; come il legame invisibile e indissolubile tra due amanti, il movimento nella mostra rimane fedele al proprio centro pur aprendosi verso l’esterno. Questo approccio rispecchia l’isola stessa. Leros è al tempo stesso terra solida e ritmo mutevole. I confini dell’isola si dilatano con il mare, il vento e la memoria, formando una narrazione frammentata ma interconnessa.

  • Leros
THOMAS RUFF | Solo Show | Flying Carpets | Museo Nazionale d’Arte della Romania, Bucarest

THOMAS RUFF | Solo Show | Flying Carpets | Museo Nazionale d’Arte della Romania, Bucarest

Il 19 settembre, il Museo Nazionale d’Arte della Romania (MNAR) inaugura la mostra “Flying Carpets” di Thomas Ruff & Transylvania & Anatolia, a cura di Erwin Kessler e aperta fino al 28 febbraio 2026. L’esposizione riunisce 15 tappeti anatolici del XVI–XVIII secolo, conservati nelle collezioni del MNAR di Bucarest e del Museo Brukenthal di Sibiu, accanto a 15 tappeti contemporanei di Thomas Ruff appartenenti alla serie d.o.pe, ispirata a The Doors of Perception di Aldous Huxley. Le opere di Ruff, realizzate attraverso manipolazioni digitali e software frattali, sono stampate su tessuti neutri con motivi astratti e colorati che evocano colonie organiche, formazioni cosmiche e fantasie decorative orientali. La mostra mette in risalto l’incontro tra tradizione e modernità, tra locale e globale, offrendo una riflessione sulla natura ibrida del presente.

  • Museo Nazionale d’Arte della Romania, Bucarest
  • 19 settembre 2025 – 26 febbraio 2026
SHIRIN NESHAT | Aida, Giuseppe Verdi | Opera diretta da Shirin Neshat | Opéra Bastille, Parigi

SHIRIN NESHAT | Aida, Giuseppe Verdi | Opera diretta da Shirin Neshat | Opéra Bastille, Parigi

Siamo lieti di annunciare il ritorno di Shirin Neshat come regista dell’Aida di Giuseppe Verdi per la stagione 2025/26 dell’Opéra Bastille di Parigi. Lo spettacolo, presentato per la prima volta al Festival di Salisburgo nel 2017, ha subito diverse modifiche in occasione della ripresa del 2022 e verrà proposto in una nuova versione rielaborata a settembre 2025 all’Opéra di Parigi, trasformandosi così in un’opera d’arte in costante evoluzione, capace di continuare a risuonare nel mondo contemporaneo. Come scegliere tra l’amore per un generale nemico e l’amore per la propria patria? È questo il dilemma affrontato da Aida, principessa etiope ridotta in schiavitù in Egitto, che deve anche confrontarsi con la rivalità di Amneris, figlia del Faraone, innamorata dello stesso uomo, Radamès. Sarà però la fiera Amneris a implorare i sacerdoti di perdonare Radamès, dopo che quest’ultimo tradisce involontariamente un segreto militare. In quest’opera, rappresentata per la prima volta nel 1871 al Cairo, Giuseppe Verdi alterna scene epiche, come la celebre marcia trionfale, ad arie intime come “Celeste Aida”. Se il contesto della creazione dell’opera deve molto all’egittomania di moda nel XIX secolo, i temi di Aida sono tanto universali quanto senza tempo. Questo emerge anche nell’allestimento dell’artista visiva iraniana Shirin Neshat che, al suo debutto all’Opéra di Parigi, pone l’accento sulla crudeltà del fanatismo religioso, tanto rapido nell’opprimere le donne.

  • Opéra Bastille
  • 24 settembre – 4 novembre 2025
DOMENICO ANTONIO MANCINI | Performance | Il nostro zucchero quotidiano | PERFORMATIVE 5 | MAXXI L'Aquila

DOMENICO ANTONIO MANCINI | Performance | Il nostro zucchero quotidiano | PERFORMATIVE 5 | MAXXI L'Aquila

A settembre 2025 torna all’Aquila il festival internazionale di performance d’arte, danza, musica e teatro, con un’edizione dedicata al linguaggio, all’identità e alle relazioni. Tra gli appuntamenti da non perdere il venerdì 12 settembre c'è la performance di Domenico Antonio Mancini, Il nostro zucchero quotidiano, in programma dalle ore 12 alle 14 e dalle 17 alle 19. Un’azione itinerante che attraversa la città su un’ape – il celebre tre ruote simbolo della vendita ambulante nel Sud Italia – trasformata in strumento poetico. Al posto dei richiami di mercato, il megafono diffonderà le parole di Mahmoud Darwish, restituendo al tessuto urbano un inedito paesaggio sonoro. Nel pomeriggio, dalle ore 17, la performance farà tappa nel piazzale dell’Accademia di Belle Arti, invitando il pubblico a un momento di ascolto e condivisione collettiva.

  • MAXXI L'Aquila
  • 12 settembre 2025
WILLIAM KENTRIDGE | Solo Show | Listen to the Echo | Staatliche Kunstsammlungen, Dresda, Germania

WILLIAM KENTRIDGE | Solo Show | Listen to the Echo | Staatliche Kunstsammlungen, Dresda, Germania

Le Staatliche Kunstsammlungen Dresden presentano la produzione di Kentridge in tre sedi contemporaneamente. Il fulcro è rappresentato dalla sua riflessione sul tema della processione come metafora della comunità umana. Al Kupferstich-Kabinett del Residenzschloss viene presentata un’ampia selezione di sue stampe. All’Albertinum, la proiezione video More Sweetly Play the Dance (2015) dialoga con i grandi disegni preparatori (1869–1876) del celebre fregio in piastrelle di porcellana lungo 100 metri della Processione dei Principi di Dresda. Altri allestimenti minori all’interno del palazzo collegano i temi di Kentridge alle collezioni principesche. Inoltre, il Centre for the Less Good Idea, fondato da Kentridge a Johannesburg, curerà l’edizione 2025–26 della mostra annuale della Collezione di Teatro di Marionette al Kraftwerk Mitte di Dresda.

  • Staatliche Kunstsammlungen
  • 6 settembre 2025 – 18 gennaio 2026
WILLIAM KENTRIDGE | Solo Show | Listen to the Echo | Museum Folkwang, Essen, Germany

WILLIAM KENTRIDGE | Solo Show | Listen to the Echo | Museum Folkwang, Essen, Germany

Per celebrare il 70º compleanno di William Kentridge, il Museum Folkwang di Essen e gli Staatliche Kunstsammlungen Dresden (SKD) presenteranno congiuntamente la mostra Listen to the Echo, che aprirà nel settembre 2025. Il progetto offre una panoramica completa della pratica multiforme dell’artista sudafricano. A Essen, l’esposizione ripercorre lo sviluppo dell’artista dalla fine degli anni ’70 fino a oggi, includendo opere della serie Drawings for Projection, oltre a stampe, sculture, arazzi e installazioni filmiche multicanale. I temi affrontati includono la complessa storia del Sudafrica, il colonialismo e il ruolo dello studio dell’artista come spazio di creatività collettiva. A Dresda, sono coinvolte tre sedi: il Kupferstich-Kabinett presenta una vasta selezione di stampe; l’Albertinum espone More Sweetly Play the Dance (2015) in dialogo con la monumentale Processione dei Principi; infine, la Collezione di Teatro di Marionette al Kraftwerk Mitte è curata dal Centre for the Less Good Idea fondato da Kentridge. L’apertura sarà accompagnata da una processione cerimoniale con coro e banda. Organizzate in stretta collaborazione con l’artista, le due mostre saranno accompagnate da un catalogo congiuntopubblicato da Steidl Verlag.

  • Museum Folkwang, Essen, Germany
  • 3 settembre 2025 – 18 gennaio 2026
ALFREDO JAAR | Solo Show | The End of the World | Le Patinoire Royale Bach, Brussels, Belgium

ALFREDO JAAR | Solo Show | The End of the World | Le Patinoire Royale Bach, Brussels, Belgium

"The End of the World" è la prima mostra di Alfredo Jaar nella galleria, dedicata all’impatto delle industrie estrattive e delle catene globali dei minerali critici (come litio, cobalto, rame). Al centro, l’opera The End of the World (2023–2024), realizzata con dieci minerali chiave per le tecnologie moderne. La mostra denuncia le conseguenze ambientali, sociali e geopolitiche dell’estrazione, proponendo una nuova visione del rapporto tra umanità e Terra: non più sfruttamento, ma collaborazione ecologica. Realizzata dopo cinque anni di ricerca con il geologo Adam Bobette, l’opera trova spazio in una sala monumentale, dove scala e luce rafforzano la gravità del messaggio.

  • Le Patinoire Royale Bach, Brussels, Belgium
  • 4 settembre 2025

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