Siamo lieti di annunciare il ritorno di Shirin Neshat come regista dell’Aida di Giuseppe Verdi per la stagione 2025/26 dell’Opéra Bastille di Parigi. Lo spettacolo, presentato per la prima volta al Festival di Salisburgo nel 2017, ha subito diverse modifiche in occasione della ripresa del 2022 e verrà proposto in una nuova versione rielaborata a settembre 2025 all’Opéra di Parigi, trasformandosi così in un’opera d’arte in costante evoluzione, capace di continuare a risuonare nel mondo contemporaneo.

Come scegliere tra l’amore per un generale nemico e l’amore per la propria patria? È questo il dilemma affrontato da Aida, principessa etiope ridotta in schiavitù in Egitto, che deve anche confrontarsi con la rivalità di Amneris, figlia del Faraone, innamorata dello stesso uomo, Radamès. Sarà però la fiera Amneris a implorare i sacerdoti di perdonare Radamès, dopo che quest’ultimo tradisce involontariamente un segreto militare.
In quest’opera, rappresentata per la prima volta nel 1871 al Cairo, Giuseppe Verdi alterna scene epiche, come la celebre marcia trionfale, ad arie intime come “Celeste Aida”. Se il contesto della creazione dell’opera deve molto all’egittomania di moda nel XIX secolo, i temi di Aida sono tanto universali quanto senza tempo. Questo emerge anche nell’allestimento dell’artista visiva iraniana Shirin Neshat che, al suo debutto all’Opéra di Parigi, pone l’accento sulla crudeltà del fanatismo religioso, tanto rapido nell’opprimere le donne.